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Due serate di presentazione a Spormaggiore

Due serate di presentazione a Spormaggiore
Novembre 5, 2019 admin

Il comune di Spormaggiore ha aderito al progetto di turismo diffuso, Ospitar che verrà presentato alla cittadinanza il 17 ottobre alle 20.00 presso l’aula magna della scuola.

L’obiettivo del progetto – già avviato in Trentino a Cavareno, Tenna, Terragnolo e Calceranica al lago – è recuperare e riqualificare l’enorme patrimonio delle seconde case, lasciate sfitte e spesso abbandonate, attraverso la leva del turismo online in tutti quei comuni montani e periferici che soffrono di un continuo e costante spopolamento.

C’è un dato che dovrebbe far riflettere: ogni abitazione lasciata sfitta comporta un costo annuale di diverse migliaia di euro. In media si stima fra i 3.000 e i 4.000 all’anno. Altro particolare: un immobile “abbandonato” degrada il proprio valore nel tempo, per i mancati interventi di ristrutturazione. Per ogni comunità, non solo per i proprietari, diventa prioritario trovare una soluzione a questa situazione, con strumenti in grado di generare un reddito in grado di coprire i costi suddetti e di riqualificare, con interventi di ristrutturazione, intere parti del proprio abitato.

I proprietari che aderiranno avranno un supporto da parte nostra per seguire le fasi di ristrutturazione della casa e per la messa online sui portali di vendita e anche su richiesta per la gestione delle prenotazioni successiva. In seguito promuoveremo le comunità e gli immobili con azioni mirate di web marketing.

 

L’ANALISI DEI DATI CATASTALI DELLE SECONDE CASE: CHI SONO I PROPRIETARI?

 

Il primo passaggio della collaborazione fra noi e il comune di Spormaggiore è stata l’analisi dei dati catastali, per avere un quadro preciso sul numero delle seconde case (371), sul profilo dei proprietari, sulla frammentazione degli immobili.

Quando si parla di distribuzione della proprietà ci si riferisce al numero di immobili che ogni proprietario possiede. Nel Comune di Spormaggiore. la proprietà è piuttosto distribuita, con il 71% dei proprietari che possiede una sola seconda casa, dato che arriva al 93% se contiamo i proprietari di massimo due unità abitative.

Stanti queste percentuali, non sussiste il rischio di favorire con questo progetto pochi grossi proprietari di immobili, ma il beneficio può essere ben distribuito.

È stata poi analizzata la frammentazione della proprietà, con la rilevazione del dato relativo al numero di persone che condividono la proprietà di un unico immobile. Il 90% delle proprietà di Spormaggiore è intestata a una o al massimo due persone: si tratta, dunque, di un dato estremamente positivo. Più la proprietà è frammentata – più dunque è elevato il numero di pro- proprietari per immobile – più diventa difficile, infatti, fare ragionamenti di riutilizzo e messa a valore su quell’immobile.

Il tasso di frammentazione della proprietà – il numero medio di proprietari che hanno le seconde case di Spormaggiore- è 1,48.

Anche il dato sulla residenza dei proprietari delle seconde case appare molto interessante. Innanzitutto, possiamo vedere come poco meno del 70% dei proprietari viva in Trentino, mentre una quota significativa del 25% vive in altre zone d’Italia.

Se si approfondisce il dato dei residenti in Trentino, si nota che la proprietà delle seconde case rimane locale, con poco più del 60% dei proprietari che vive nel comune di Spormaggiore (dato che diventa l’82% se si prendono in considerazione la Val di Non, la piana Rotaliana o l’altopiano della Paganella).

 

IL RUOLO DEL COMUNE E LA GENERAZIONE DELL’INDOTTO

 

In questo progetto il comune è l’attivatore, ai privati, invece, spetta il compito di svilupparlo. Noi, tuttavia, ci attiveremo con tutti i soggetti istituzionali del territorio, per trovare delle formule di contribuzione di supporto. Negli altri paesi, dove Ospitar è partito, si sono sviluppate delle formule di collaborazione con le banche di credito cooperativo – con il confezionamento di mutui agevolati per gli interventi di ristrutturazione – con le società di promozione turistica e con altri enti, in primis le comunità di Valle. Il fine del progetto è la riqualificazione del patrimonio immobiliare e il turismo diventa lo strumento.

Prendendo in esame gli interventi negli altri comuni, dove ospitar si è sviluppato, si è visto che per ogni euro investito c’è stato un ritorno di 5 euro. Vengono attivate convenzioni con artigiani del paese per le ristrutturazioni, si avviano progetti di collaborazioni con cooperative locali (si pensi la tema delle pulizie delle case ma anche alla gestione del flusso di prenotazioni), si genera un flusso inatteso, fino a pochi mesi prima, di turisti che vivono la comunità non solo nella casa ma anche, per esempio, negli esercizi commerciali e nella ristorazione.